
Cosa aspettarsi dal primo giorno in RSA: routine, accoglienza e tempi
Il primo giorno in RSA è spesso carico di emozioni contrastanti: sollievo, paura, senso di colpa, speranza.
Sapere come si svolge concretamente la giornata di ingresso aiuta a sentirsi meno spaesati, sia per l’anziano sia per la famiglia.
In questo articolo trovi una guida passo passo: dall’arrivo in struttura, alla sistemazione in camera, fino alla prima notte.
Prima di arrivare: cosa succede e cosa è utile fare
Di solito, qualche giorno prima dell’ingresso:
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la RSA conferma data e orario di accoglienza
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vengono richiesti documenti (anamnesi, terapie, tessera sanitaria, eventuali deleghe)
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si concorda se l’anziano arriva in carrozzina, in ambulanza, con i familiari
Per arrivare più sereni:
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prepara una cartellina con tutti i documenti richiesti
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stampa o annota i numeri di telefono utili della struttura
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prepara una borsa per le prime 24–48 ore (farmaci, pigiama, cambio, necessari per l’igiene, eventuali ausili personali)
L’arrivo in struttura: l’accoglienza
All’orario concordato verrete accolti in reception o in un’area dedicata all’ingresso dei nuovi ospiti.
In genere:
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Accoglienza amministrativa
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breve verifica dei documenti
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firma di consensi informati e regolamento interno
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consegna di eventuali badge, braccialetti identificativi o etichette per gli effetti personali
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Incontro con un referente
Può essere il coordinatore infermieristico, l’educatore, l’assistente sociale o un’altra figura designata.
Questo momento serve per:-
presentare la struttura e i principali riferimenti
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chiarire dubbi su orari, pasti, visite, lavanderia
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raccogliere informazioni sulla persona anziana (abitudini, gusti, paure, preferenze)
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È importante che anche la famiglia faccia domande: sugli orari di visita, sulla gestione delle emergenze, sui contatti in caso di necessità.
La sistemazione in camera
Dopo l’accoglienza formale, si passa alla parte più delicata: entrare nella nuova stanza.
Di solito avviene così:
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un operatore accompagna l’anziano e i familiari in camera
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viene mostrato dove riporre abiti e oggetti
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si verificano eventuali ausili (letto elettrico, sponde, campanello di chiamata, bagno attrezzato)
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se c’è un compagno di stanza, viene fatto un primo momento di presentazione
È il momento giusto per:
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sistemare qualche foto, coperta o oggetto personale per rendere l’ambiente più familiare
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controllare insieme la disposizione degli oggetti: dove tenere i farmaci, dove riporre protesi, occhiali, apparecchi acustici
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spiegare all’anziano come chiamare il personale in caso di bisogno
Non serve sistemare tutto alla perfezione subito: meglio curare i dettagli affettivi e il comfort, il resto può essere fatto nei giorni successivi.
Le prime valutazioni sanitarie e assistenziali
Nel corso della prima giornata o dei primi due giorni, è normale che diversi professionisti incontrino l’ospite:
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Medico della struttura: rivede la documentazione clinica, la terapia, eventuali allergie e patologie; può effettuare una prima visita.
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Infermiere: raccoglie informazioni su orari dei farmaci, difficoltà particolari, gestione del dolore.
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Fisioterapista: valuta mobilità, equilibrio, capacità di camminare o trasferirsi dal letto alla sedia.
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Educatore o animatore: esplora interessi, hobby, preferenze sociali.
Queste valutazioni servono a costruire il progetto assistenziale personalizzato (Piano di assistenza) e a definire la routine più adatta, non a “mettere sotto esame” l’anziano.
La routine quotidiana in RSA: come si struttura la giornata
Ogni struttura ha i suoi orari, ma in genere il ritmo del primo giorno assomiglia a quello dei successivi.
Mattina
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Sveglia e igiene con l’aiuto degli operatori (o in autonomia se possibile)
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Colazione nella sala comune o in camera
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eventuale rilevazione parametri (pressione, glicemia, saturazione)
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somministrazione delle terapie
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prime attività leggere: chiacchiere in salone, giornale, piccole attività di gruppo
Mezzogiorno e primo pomeriggio
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Pranzo secondo la dieta indicata dal medico (normale, morbida, frullata, ecc.)
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breve momento di riposo in camera o nelle aree relax
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eventualmente fisioterapia individuale o attività di mobilizzazione dolce
Pomeriggio
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Attività di animazione (giochi, laboratori creativi, letture, musica)
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momenti di socializzazione libera: salotto, giardino, terrazza
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visite dei familiari, se l’orario lo consente
Sera
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Cena, solitamente entro le 19–19.30
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preparazione per la notte (igiene serale, vestizione, controllo ausili)
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chiacchiere in salotto, TV, radio o lettura
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somministrazione di eventuali terapie serali/notturne
I tempi emotivi: cosa sente l’anziano, cosa sente la famiglia
Oltre alla parte “organizzativa”, il primo giorno è soprattutto un’esperienza emotiva.
Per l’anziano
È normale che:
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si senta confuso o disorientato dai nuovi spazi
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abbia paura di essere “abbandonato”
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chieda più volte di tornare a casa
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si stanchi facilmente, anche solo per la quantità di volti e informazioni nuove
Può aiutare:
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una presenza familiare tranquilla, senza mostrare troppa fretta
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portare oggetti che raccontano la sua storia (foto, un libro caro, una coperta “di casa”)
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rassicurarlo sulle visite future: “Domani torniamo”, “Sabato pranziamo insieme qui”.
Per la famiglia
Spesso il primo giorno è carico di:
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senso di colpa (“Lo sto davvero aiutando?”)
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paura di giudizi (“Cosa penseranno gli altri?”)
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stanchezza accumulata
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timore di non aver scelto la struttura giusta
Ricordati che l’ingresso in RSA non è un fallimento, ma una forma di cura. Hai riconosciuto che serviva un livello di assistenza che a casa non era più sostenibile: questo è un atto di responsabilità, non di abbandono.
Quanto tempo serve per “ambientarsi”?
Non esiste una risposta uguale per tutti, ma in genere:
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le prime 24 ore sono le più intense e stancanti
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dopo una settimana molti ospiti cominciano a riconoscere volti e luoghi
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entro un mese di solito si stabilizza una nuova routine (sempre rivedibile se qualcosa non funziona)
Se dopo alcune settimane l’anziano è ancora molto agitato, triste o rifiuta qualsiasi contatto, parlane con il medico e con l’équipe: possono modificare alcuni aspetti dell’organizzazione, coinvolgere lo psicologo, rivedere il piano assistenziale.
Il ruolo della famiglia nel primo giorno
La tua presenza è preziosa, ma non è necessario restare tutto il giorno se non te la senti. Puoi:
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accompagnare l’anziano all’ingresso e fermarti qualche ora
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partecipare al primo colloquio con i professionisti
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aiutare a sistemare la stanza
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concordare con il personale quando richiamare o tornare a trovarlo
È utile chiudere la giornata con frasi chiare e rassicuranti, ad esempio:
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“Adesso ti lascio riposare, ma domani torno.”
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“Se hai bisogno puoi chiamare le infermiere, ti fanno vedere il campanello.”
Evita saluti troppo lunghi che rischiano di alimentare l’ansia: meglio un distacco affettuoso ma deciso.
Piccoli segnali positivi da osservare
Nel caos del primo giorno, prova a cogliere alcuni indicatori che possono rassicurarti sulla qualità dell’accoglienza:
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personale che si presenta con nome e ruolo
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operatori che si rivolgono all’anziano per nome, spiegando ciò che stanno facendo
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locali puliti, odore neutro, ambienti ordinati
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disponibilità a rispondere alle domande, senza fretta
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attenzione a gusti e abitudini (orari, cibi preferiti, paure)
In sintesi
Il primo giorno in RSA è un passaggio importante, carico di emozioni.
Sapere cosa succede, quali figure si incontrano e come si struttura la routine aiuta a viverlo con meno paura.
Prenditi il tempo per:
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preparare documenti ed effetti personali
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costruire, insieme al personale, una giornata il più possibile su misura
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ascoltare le emozioni dell’anziano e le tue, senza giudicarle
La RSA non sostituisce la famiglia, ma può diventare una nuova casa protetta, in cui l’anziano riceve le cure di cui ha bisogno e dove voi potete tornare a essere soprattutto figli, nipoti, partner… non solo assistenti.